Santo Grasso

a cura di Rosario Ardilio
 
 

"LE PIETRE RITROVATE"
 
SANTO GRASSO
Conobbi Santo Grasso quando ero poco più che un bambino, nello studio di mio zio, Annibale Giardina: lo aiutava nel suo lavoro di geometra.
E forse fu proprio lì, in quella semplice e onesta fucina di architettura che Santo maturò quello che sarebbe stato il filo conduttore dell'intera sua opera di pittore.
Sto parlando dell'amore viscerale, spasmodico, per le pietre, per l'architettura, per i segni che l'Uomo ha disseminato in mezzo alla natura per appropriarsene, per trasfigurarla, per promuoverla allo stato di Cultura.
Un uomo colto, semplice ma profondo, mi si presentò l'occasione di conoscerlo meglio qualche anno più tardi, quando durante lunghi pomeriggi di riflessioni comuni, in quello stesso luogo dove molti anni prima Santo aveva lavorato come geometra, trovammo molti punti di contatto tra il suo modo di concepire la pittura e il mio di intendere l'architettura.
Pittura e Architettura: un binomio inscindibile nell' opera di Santo Grasso, tutta giocata sul delicato equilibrio che egli ha saputo trovare tra Natura e Cultura: ciò che l'Uomo del nostro tempo non ha saputo ancora trovare nella realtà quotidiana Santo ce lo ha mostrato a caratteri inequivocabili nei suoi quadri.
 

 
 
 
 
 

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